TESTIMONIANZA DI DIANA
Sono Diana, attorno ai 20 anni mi sono allontanata dalla Chiesa per motivi legati ad un grave lutto e tutto ciò che ho fatto dopo è stata una corsa verso il baratro, con molto orgoglio e presunzione di farcela a modo mio. Così’ è stato anche il mio matrimonio celebrato in chiesa, non nato e vissuto con i carismi che la Fede richiede, non essendo stati entrambi praticanti. L’abbiamo vissuto come lo vive la mentalità del mondo.
Naturalmente il matrimonio è finito. l'unica cosa bella è che avevo 2 figli, ma anche loro sono entrati nel vortice delle problematiche che ben si possono immaginare.
Ad un certo punto, poco più di 5 anni fa, nel bel mezzo di tanti problemi che ormai vivevo, scatta qualcosa che mi ha "costretta" a rivedere tutto e mi sono trovata a cominciare un percorso di Fede.
Dico costretta, perché mio figlio è entrato in una comunità religiosa per alcune problematiche e quindi anche per me è cominciato un cammino, all'inizio forzato.
In fondo mi sentivo "ritornata a casa" e quindi seppur vedendo quanto male c'era nella mia vita e quanti errori subiti e non, ero ben contenta di capire e di cercare di rimettere al suo posto tanti tasselli.
Fu come una operazione chirurgica, tagli e ricuciture, soprattutto con la mia coscienza.
Avevo vagabondato per anni (ero separata da 12 anni) in cerca di rifarmi una vita familiare serena, senza mai trovare la situazione giusta, anzi, direi che mi trovavo sempre con relazioni complicate sia con un paio di compagni che avevo avuto, che con amicizie sbagliate.
Così comincio il mio cammino di Fede, sola, ma con Gesù finalmente nel cuore.
Dopo un paio di anni, quindi 3 anni fa circa, mi decido, consigliata, a richiedere l'annullamento del mio matrimonio, ma senza alcuna aspettativa o motivazione particolare, se non quella di sentirmi al mio posto con Dio.
Ero convinta nel mio cuore che quel matrimonio era stata una scelta affrettata e sicuramente errata, avere la conferma per me sarebbe stato un bel tassello che andava al suo posto.
Mi sentivo serena nel cuore e cammin facendo mi ritrovavo in qualche modo a fare ordine e ripulisti di tanti problemi che stavo vivendo.
Seppur vivendo sola con i miei figli, sentivo nel cuore il bisogno di "famiglia", ma ben sapendo cosa insegna la Chiesa e quali sono i Precetti, mi dicevo che mai sarebbe stato possibile per me un altro matrimonio, non nei carismi che io avrei voluto, cioè davanti a Dio.
Sinceramente ero anche stanca di avere intorno persone che non condividevano a pieno il cammino che stavo facendo nella Fede.
Tralascio di raccontare i tanti particolari, ma ero sicura che seppur con momenti difficili e forti, ero sulla strada giusta.
Avevo accettato quindi di vivere sola e mi sentivo serena, ma......
Poco più di 2 anni fa, prima del Natale del 2010, ad una festa di Natale, incontro un uomo che avevo conosciuto da un pò di tempo.
Sapevo che Enzo stava facendo anche lui un cammino di fede forte e conoscendolo meglio, abbiamo deciso di andare a Medjugorje insieme.
Da quel viaggio è nata la voglia di condividere la nostra vita e il nostro cammino. Tralascio i molti segni che ci indicavano che in qualche modo non avevamo deciso noi.
Abitando a grande distanza, senza dilungarmi in tanti altri perché, decidiamo di convivere.
Da subito eravamo coscienti che la convivenza così come intesa nella normalità era una situazione ambigua non accettabile dalla Chiesa ed era difficile, soprattutto per noi che prendevamo la Comunione con molto desiderio.
Il desiderio di trovare una soluzione era forte, perché avevamo bisogno di sentirci puliti davanti a Dio.
La dichiarazione di nullità del mio matrimonio era lontana dall'arrivare e soprattutto lui era molto combattuto, perché non era mai stato sposato e in qualche modo subiva questa situazione.
Sapevamo che il cammino insieme doveva prevedere la castità, ma la tentazione era sempre forte e a volte la rabbia di non poter vivere un rapporto come tutti gli altri, faceva capolino.
Così a volte rinunciavamo a fare la Comunione, a volte dove non ci conoscevano, la prendevamo, però ci si sentiva sempre indegni.
Abbiamo sempre continuato a stare vicini a Gesù, anzi, il cammino di Fede è quello che ci ha tenuti sempre uniti.
Avevamo un sacerdote che ci seguiva, ma le difficoltà a capire dove stavamo andando erano molte, anche se piano piano vedevamo i nostri dubbi svanire nel nulla.
Sapevamo che la paura non era di Dio e allora chiedevamo a Gesù e a Maria di aprirci la strada, avremmo accettato anche di capire che stavamo sbagliando, che forse il nostro incontro era voluto per altri motivi che esulavano da una vita di coppia.
Devo dire che spesso ci scontravamo, ma ora dico che in fondo era perché non avevamo messo al centro della nostra vita la preghiera quotidiana insieme, il Santo Rosario e la Parola.
Avevamo coscienza che questo nostro stare insieme era un grosso aiuto per entrambi e più volte abbiamo sentito come l'aiuto reciproco era stato determinante per uscire da alcune vecchie problematiche di male, soprattutto mie.
Questo vivere nella castità, seppur tentati, mi stava aiutando a guarire vecchie ferite sulla sfera sessuale e sentimentale.
Io soprattutto stavo vedendo il rapporto con occhi diversi, sani, nuovi, puliti.
tutto questo ci faceva stare bene, ma mancava quella sensazione di libertà piena davanti a Dio.
All'inizio della nostra storia, davanti a Gesù Eucarestia, avevo avuto netta la sensazione, quasi come una locuzione interna, che il mio cammino era la castità, solo questo mi avrebbe fatta sentire vicina a Gesù.
Enzo sapeva di questa mia chiamata e insieme avevamo fatto una promessa alla Madonna, chiedendo l'aiuto per vivere il nostro rapporto nei carismi della Chiesa.
Tutto era difficile, soprattutto perché mancava la sensazione di libertà. C'era il nascondimento, come se non ci sentissimo creduti.
Dopo 2 anni, quindi alla fine del 2012, eravamo un pò stremati e il dubbio di cosa stavamo facendo era più forte.
Dopo vari tentativi e fra mille tentazioni, ci imponiamo di cominciare a pregare insieme tutti i giorni; un'oretta insieme dedicata alla preghiera e alla meditazione del Vangelo. Gesù al centro delle nostre giornate. Prima pregavamo, ma quasi mai con un impegno condiviso insieme come coppia.
Pregando insieme mettevamo nelle nostre intenzioni le nostre fatiche, le nostre paure e i nostri bisogni.
A fine 2012,decidiamo di fare l'ennesimo pellegrinaggio insieme. le nostre vacanze erano sempre in luoghi religiosi, nei Santuari alla ricerca di pace e di risposte.
Andiamo da padre Pio a San Giovanni Rotondo e a San Michele Arcangelo.
Anche lì le risposte si indirizzavano al cammino della castità, almeno con me i sacedoti con i quali ho parlato della mia storia, erano stati chiari.
Pensavamo a San Giuseppe e a Maria a quanto si dovevano essere amati per vivere tanto dolore insieme.
Cercavamo questo amore pulito, libero.
Al nostro ritorno una "casualità" ci ha portati da Marzia e Tiziano e all'associazione Cuori Nuovi.
Ormai alle casualità noi non ci credevamo più.
Rispondere sì è stato automatico, perché sentivamo che finalmente poter fare una promessa davanti a Dio e prenderci ufficialmente l'impegno di vivere nella castità, accolti in un gruppo che ci avrebbe sostenuti, era la cosa che noi cercavamo.
Prima non sapevamo come era possibile questo, ma lo sentivamo nel cuore.
In fondo la promessa l'avevamo fatta, la condividevamo con il nostro sacerdote, ma farla davanti a Dio, davanti all' Altare è stata tutta altra cosa.
Tutto ha preso un significato tutto diverso.
Così il 27 gennaio, davanti all'altare di una cappellina privata in un convento di clausura, abbiamo fatto la promessa, con grande gioia e grande riconoscenza a Dio per questo Dono.
Per la prima volta da quando condividevamo questo cammino, abbiamo preso l'Eucarestia con un ringraziamento infinito.
Ora viviamo tutto questo in modo naturale.
Vivere nella castità oggi è un Dono e non più un impegno.
Qualcosa è cambiato istintivamente. ci guardiamo con occhi diversi. la corporalità del nostro rapporto ha preso una visione diversa. abbiamo capito quanto l'amore sia molto diverso dalla passionalità.
Oggi ci sentiamo liberi, gli amici ci vedono con occhi diversi, ovvero siamo noi che vediamo con occhi diversi loro, perchè ci sentiamo liberi.
Io personalmente mi sento graziata. Tutto il male della mia vita mi ha portata a questo cammino privilegiato. Gesù è stato generoso con me, mi ha fatto assaporare quanto è bello rinunciare alla nostra parte umana per mettere al centro Dio. La Madonna è stata la mia guida a volte con bei spintoni forti, con sane sberle date con la Sua dolcezza infinita.
Continuo ogni giorno nella preghiera a chiedere forza per mantenere questa promessa, perchè sento bisogno di preghiera, soprattutto insieme come coppia, di umiltà per accogliere le mie debolezze, di mitezza per passare indenne fra le difficoltà umane di tutti i giorni, di pazienza per aspettare che anche l'altro sia in sintonia, cosa che spesso umanamente non è.
Credo fermamente che questa obbedienza ai precetti della Chiesa sia riconoscere davanti a Dio l'importanza del vincolo matrimoniale santificato dallo Spirito Santo, ma soprattutto obbedienza al volere di Qualcuno più grande di noi, che sa bene cosa è buono per noi.
Credo che chi ha mancato a questo vincolo, ma sente nel cuore il desiderio di condividere un cammino di coppia, rispettare il volere di Dio nel percorso di castità è dire un sì grande a Dio Padre, facendo nulla la volontà umana.
Se riesci a vedere il Dono, vivi non nella sofferenza, ma nella gioia di sentirti parte della famiglia dei figli di Dio.
Credo che questo è un grande Dono, una Grazia, l'unica che libera veramente il cuore di coloro che vivono queste situazioni.
GRAZIE GESU' GRAZIE MARIA
Diana
" VI DARO' UN CUORE NUOVO, METTERO' DENTRO DI VOI UNO SPIRITO NUOVO"
Ez. 36,26
" BEATI I PURI DI CUORI PERCHE' VEDRANNO DIO "
Mt. 5,8